I resti antichi al di sotto della chiesa di Santa Prisca, furono accidentalmente scoperti nel 1934 a
seguito di lavori di scavo intrapresi dai Padri Agostiniani, alla
ricerca dell’originario titulus paleocristiano. Due campagne archeologiche furono in seguito condotte da M.J. Vermaseren e C.C.
van Essen dell’Istituto Storico Olandese tra il 1952 e il 1966,.
Tutta l’area
sottostante la chiesa conserva porzioni di strutture di epoca romana pertinenti
a diverse fasi di occupazione e di utilizzo.
All’età tardo-repubblicana risalgono alcune strutture murarie,
ubicate nell’area a sud della chiesa al di sotto del giardino,
realizzate in grandi blocchi di tufo e peperino interessate da
successivi rifacimenti fino ad epoca tardo-antica.
Le strutture conservate al di sotto della chiesa si datano,
invece, all’età imperiale e sono pertinenti a diversi edifici a
destinazione abitativa.
Alcuni ambienti sono stati attribuiti ad una domus di età
giulio-claudia (prima metà del I secolo d.C.), successivamente
rimaneggiati ed infine resi del tutto inagibili in epoca traianea (fine I
secolo – inizi II secolo d.C) a seguito di un massiccio intervento di
riedificazione. In particolare, i vani della domus giulio-claudia furono
inglobati all’interno di alcune camere di sostruzione, probabilmente
pertinenti ad una nuova residenza, di cui fanno parte un ampio vano absidato
con volta a botte ed un criptoportico a tre lati. Nel III secolo un mitreo venne ricavato all'interno degli ambienti sotterranei di età traianea. Un imponente
muro in opera laterizia attribuibile al pieno III secolo d.C attraversa il
mitreo per tutta la lunghezza, proseguendo anche oltre.
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Attualmente l’ingresso all’area archeologica è localizzato all'interno del grande vano absidato ipogeo di epoca
traianea, che gli archeologi olandesi interpretarono come un ninfeo. Qui sono visibili un tratto di pavimento musivo
a grosse tessere e, sulle pareti, alcuni frammenti architettonici e
scultorei in marmo rinvenuti durante le indagini archeologiche.
Nella parte absidata dell’ambiente sono inoltre presenti
i resti di un frantoio
con macine in pietra databile al XIV secolo, come attestato dalle piccole scodelle in
maiolica tuttora inserite sul fondo delle vasche.
Da qui si accede ad uno stretto ambiente di passaggio nel
quale si conservano, entrando a sinistra, alcuni elementi architettonici
ed iscrizioni frammentarie, e, a destra, due colonne in peperino
realizzate in rocchi scanalati. In considerazione delle grandi
dimensioni, è verosimile che le colonne, riutilizzate per le fondazioni
del lato meridionale della chiesa, appartenessero ad un tempio
o ad un grande edificio pubblico.
Attraverso questo passaggio si accede alla cripta della chiesa
e, mediante una porta che si apre nella parete destra della cripta, al
retrostante mitreo.
È stato ipotizzato, sulla base di alcune fonti storiche, che almeno
alcune delle strutture di età traianea conservate sotto la chiesa di
Santa Prisca possano appartenere alla casa di Lucio Licinio Sura, consigliere militare dell'imperatore Traiano.
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