All’inizio del II a.C. l’area di Testaccio fu scelta per la costruzione di un nuovo porto. Il nuovo attracco, realizzato tra il 193 a.C. e il 174 a.C. prima dagli edili curuli M. Emilio Lepido e L. Emilio Paolo e poi dai censori Q. Fulvio Flacco e A. Postumio Albino , era costituto da un’area recintata e lastricata, con ormeggi per le barche. Nel I secolo d.C., venne realizzato un edificio costituito da una doppia serie di grandi ambienti rettangolari ricoperti a volta e allineati secondo l’asse del fiume, illuminati da lucernari verso il Tevere e da larghe porte carraie sul lato opposto. Si articolava su tre piani; del più alto,distrutto, restano tracce di pavimenti a mosaico.
A questo edificio,probabilmente a causa delle inondazioni, si addossò, dal lato del fiume, una nuova struttura formata da un lungo muro di fondazione e da una serie di camere coperte a volta, chiuse da un grande muraglione inclinato. Si ottenne una banchina pavimentata a grandi lastre di travertino, munita di pietre forate per l’ormeggio e utilizzata presumibilmente come piazzale di scarico nei periodi di piena.

Da qui si accedeva a una serie di nuovi ambienti a volta, ricavati ristrutturando i magazzini più vecchi già parzialmente interrati e inutilizzabili.

Il criptoportico, illuminato dai lucernari, si sviluppa per circa 250 m. Esso è collegato verso l’interno ad una serie di ambienti ancora intatti ed in parte interrati sotto il tracciato stradale odierno.
Intorno al IV sec.d.C. gran parte degli ambienti ipogei ed il criptoportico vennero abbandonati e colmati di terra e detriti. Il materiale epigrafico rinvenuto attesta l’esistenza di numerose corporazioni di artigiani e addetti ai lavori del commercio nelle aree portuali. A partire dal VI – VII sec. d.C. la riva sinistra del fiume e le sue strutture vengono definitivamente abbandonate, come testimoniano alcune sepolture rinvenute in situ, privilegiando gli attracchi sul lato del Trastevere da cui si raggiungeva direttamente il nuovo punto focale della città: il Vaticano.

 

(P. Di Manzano)

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