Epoca Romana

 

Testaccio in epoca moderna

Tra il V e il VII sec. d. C. la piana subì un progressivo fenomeno di ruralizzazione e dall’età medievale fu destinata all’impianto di orti e vigne. Una parte dell’attuale rione fu lasciata al pubblico godimento e pertanto era nota col nome di “prati del popolo romano”. Il Monte dei Cocci incarna il passaggio all’età medievale e poi moderna, divenendo luogo deputato ai festeggiamenti del Carnevale e alla rappresentazione del monte calvario durante le processioni della via crucis, come ricorda la croce presente oggi sulla sua sommità. Nel XVII secolo gli orti medievali vengono convertiti in vigne e nei fianchi del Monte vengono scavate “cantine” per la conservazione del vino, che sfruttavano il particolare microclima creato dalla circolazione dell’aria all’interno della struttura, costituita esclusivamente da frammenti anforacei. La prima attestazione delle grotte è del 1667, mentre l’ultima concessione risale al 1685. Dal XVIII secolo, inoltre, una parte dei “prati del popolo romano”, proprio per la posizione periferica, venne destinata ad accogliere le spoglie delle persone di religione protestante, che non potevano essere sepolte in terra consacrata: nacque così il “Cimitero degli Inglesi”, conosciuto anche con il nome di Cimitero Acattolico, molto noto tra i turisti europei, che accoglie le spoglie, tra gli altri, dei poeti P. B. Shelley e J. Keats, dello scrittore C. E. Gadda e di A. Gramsci.